Parco del Delta: Legambiente Veneto preoccupata per il commissariamento del Parco Regionale del Delta del Po
Il lavoro svolto fino ad oggi dall’Ente Parco, con la presidenza prima di Saccardin e poi di Gennari, ha portato alla predisposizione del Piano Ambientale del Parco. Piano che, purtroppo, rischia di essere buttato alle ortiche, e con esso centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici già spesi.
Nella stessa settimana in cui si sarebbe dovuto adottare il piano (riunione fissata per il 15 novembre 2010) abbiamo assistito ad uno stop imposto dalla politica della speculazione contro i cittadini che da anni aspettavano che questo strumento venisse adottato.
La sintesi che è stata fatta dall’ex Presidente del Parco, Gennari, ad Adria in occasione del convegno organizzato da Legambiente Delta del Po è stata chiara e lampante. L’ex presidente aveva dichiarato di essere pronto a portare il piano ambientale ai voti nel consiglio del Parco forte dell’appoggio di 8 comuni, sapendo già che gli interessi, da noi, ritenuti “speculativi” presenti nel territorio di Porto Tolle avrebbero fatto mancare l’unanimità.
Ma la Lega Nord, minacciosa e spregiudicata, ha preferito far valere gli interessi degli speculatori di Boccasette e dell’Isola delle Conchiglie che già avevano ricevuto da Legambiente due bandiere nere per la proposta di inaccettabili “ecomostri” sulla costa del Delta.
Come Associazione, ma soprattutto come cittadini, riteniamo che appoggiare progetti di questo tipo contro gli interessi dell’intero territorio sia in sintonia con la peggiore politica affaristica e speculativa che credevamo defunta; ma evidentemente è una politica che la Lega nord nel Delta ritiene di rappresentare e di ripresentare.
Ancora più deprecabile è stato l’atteggiamento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha deciso di ascoltare questi pericolosi e “interessati” consigli arrivando a commissariare il Parco del Delta del Po.
Legambiente vigilerà affinché in questa fase di commissariamento non siano stravolti gli obiettivi e gli indirizzi di tutela del territorio che l’Ente Parco si è dato.
Nel merito dei contenuti del piano ambientale, definito il miglior compromesso possibile dall’ex presidente, per adesso, come associazione, non possiamo esprimerci non avendo avuto modo di prenderne completa visione. Ma è senza dubbio indispensabile arrivare all’adozione di uno strumento che sbocchi, dopo 13 anni, l’immobilismo dell’Ente Parco del Delta del Veneto.
Chiediamo che questa fase di transizione cessi il prima possibile e che si arrivi all’adozione di un piano ambientale che individui finalmente il perimetro definitivo del parco, comprendendo all’interno almeno tutte le aree che già sono state identificate a parco con la Legge Regionale n. 36 del 1997, scanni compresi.
Rovigo, 21 novembre 2010
LEGAMBIENTE VENETO
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