Lago di Garda: spiagge aperte e acque “promosse” solo per decreto
LEGAMBIENTE RICORDA I PROBLEMI IRRISOLTI DEL BENACO
“Con l’emanazione del Decreto Ministeriale Sanità e Ambiente del 30 marzo 2010 che da attuazione al Decreto Legislativo n. 116 del 2008 i laghi diventano balneabili per decreto e non per l’auspicata costruzione dei depuratori mancanti e messa a norma di quelli inefficienti. È questa la novità, inaspettata e incredibile, della stagione balneare 2010 in Italia e nel Veneto. Il motivo di questa pseudo “svolta epocale” è l’entrata in vigore della nuova normativa sulla balneazione (il d.lgs. 116/2008 di recepimento della direttiva 2006/7/CE )”. Lo ricorda Legambiente per smorzare i facili entusiasmi emersi a seguito della conferenza stampa di ieri in Provincia.
“I Ministeri della Salute e dell’Ambiente (e ieri Regione Veneto e Provincia di Verona), come il mago Houdini, hanno fatto la magia per il lago di Garda. L’inquinamento resta ma tutte le spiagge sono diventate balneabili. Buone notizie per il turismo lacustre veronese? Purtroppo no! Siamo invece di fronte al solito trucco di chi, per nascondere lo sporco, invece di pulire, lo mette sotto al tappeto”. Questa la dura accusa di Legambiente.
“Il Lago di Garda è ancora malato – commenta Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto – troppi gli scarichi che finiscono ancora a lago e se finora i risultati delle ASL sulla balneazione, oltre a tutelare i bagnanti, sono serviti come pungolo a migliorare i sistemi di collettamento e trattamento delle acque reflue. Da quest’anno, a seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale temiamo una riduzione degli investimenti su fognature e depurazione”
IL “COLPO DI SPUGNA” SULLE SPIAGGE NON BALNEABILI
Per dare un ordine di grandezza della permissività del decreto 116 rispetto al dpr 470/82, basta ricordare quanto avvenuto lo scorso anno in Lombardia (regione che ha anticipato al 2009 l’entrata in vigore del decreto) dove le 36 spiagge non balneabili nell’estate 2008 sono diventate nel 2009, senza colpo ferire, sono diventate idonee alla balneazione. Vale la pena sottolineare come praticamente tutte le spiagge che non erano idonee alla balneazione un anno fa ora diventeranno di classe eccellente secondo la classificazione prevista dalla nuova direttiva. Sostanzialmente senza necessità di alcun intervento di risanamento ambientale visto che il dlgs 116/2008 di recepimento della direttiva europea prevede che «le Regioni e le Province autonome assicurano che, entro la fine della stagione balneare 2015, tutte le acque di balneazione siano almeno sufficienti».
LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL DLGS 116/2008 RISPETTO AL DPR 470/1982
Il decreto legislativo 116, risentendo dell’impostazione nord europea della direttiva, si concentra molto su un giudizio di qualità delle acque di balneazione in termini di tutela dell’ambiente, senza però fornire indicazioni precise per tutelare la salute dei bagnanti, non prevedendo ad esempio i limiti in base ai quali decretare il divieto di balneazione, come invece era previsto dalla precedente normativa (dpr 470/1982).
Le principali novità del decreto 116/2008 rispetto al dpr 470/82 sono le seguenti:
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valutazione di 2 parametri batteriologici: Escherichia Coli ed Enterococchi Intestinali;
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frequenza dei controlli di almeno 1 ogni 4 settimane durante la stagione balneare con un numero minimo di 6 campioni all’anno per punto di prelievo (erano 12 con la normativa precedente);
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classificazione delle acque con un giudizio di qualità basato su un calcolo statistico (la valutazione del 95° e 90° percentile) su una serie di dati microbiologici storici (16 campioni degli ultimi 4 anni);
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sono ritenute balneabili tutte quelle località per le quali è stato possibile formulare almeno un giudizio di qualità sufficiente.
Rovigo, 17 luglio 2010
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