Catastrofe ambientale in arrivo
“La Regione Veneto chieda al Governo la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nazionale” lo dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e Michele Bertucco presidente di Legambiente Veneto, in merito allo sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro dell’altro ieri mattina.
“Siamo di fronte a un disastro ambientale vero e proprio – commentano -, il problema non riguarda solo il fiume Lambro ma tutta l’asta del Po fino al delta. Per arginare i danni che può causare la
macchia d’olio, urge un coordinamento nazionale degli interventi delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.
Ma soprattutto Legambiente chiede alla Regione Veneto di iniziare a pensare seriamente ad una formazione specializzata della protezione civile su questi temi.
“È da diverso tempo – commenta Luigi Lazzaro, responsabile regionale del settore volontariato per Legambiente – che sentiamo l’esigenza di proporre corsi di preparazione organizzativa, logistica ed operativa nella gestione della marine pollution, e, ironia della sorte, proprio in questi giorni prenderà avvio il primo corso di formazione di Legambiente per diventare volontari di protezione civile specializzati nella pulizia di coste e spiagge da sversamento di idrocarburi”. Il corso, che si terrà da venerdì 26 a domenica 28 febbraio presso il Palaplip di Mestre in via S.Donà, sarà ripetuto a Rovigo i giorni 5-6-7 marzo presso il CSV di Rovigo, sostenitore dell’iniziativa.
“Questa recente emergenza ambientale – continua Lazzaro – ha reso, se possibile, ancor più evidente e cogente la necessità di preparare volontari pronti per intervenire nella bonifica delle coste e degli argini fluviali dal greggio in caso di incidente ambientale. Interventi che se tempestivi ed efficaci si traducono nel miglioramento della risposta di protezione civile”. La salute degli ecosistemi fluviali marini e costieri è minacciata quotidianamente dagli idrocarburi. Le cause dei continui sversamenti di petrolio nei mari o nei fiumi non sono dovute solo agli incidenti, ma anche alle operazioni di routine eseguite dalle navi, o addirittura come sembra emergere in questo caso, da eventi dolosi di vera e propria ecomafia. Continue e pesanti minacce per la salute del Mare Nostrum.
“È nostra intenzione – conclude Michele Bertucco – preparare al meglio i nostri volontari con i prossimi corsi a Venezia e Rovigo, ma soprattutto vogliamo continuare ed estendere la nostra proposta di formazione in questo settore, con l’obiettivo di creare dei nuovi gruppi specializzati ed ovviamente fornire adeguata preparazione ai gruppi provinciali e comunali già esistenti. Così facendo metteremo a disposizione del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale ed ovviamente Regionale, nuove e indispensabili competenze utili in questi casi di inquinamento da marine pollution”.
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