Legambiente chiede ai candidati presidenti della regione Veneto una serie di impegni sul Dal Molin
QUALI CONSEGUENZE SULLE FALDE IDRICHE A SEGUITO DEI LAVORI NELL’AREA DELL’EX AEROPORTO?
“Perché non si eseguono le opportune verifiche ambientali ed i lavori proseguono ininterrottamente anche quando emergono dei problemi nell’area dell’ex aeroporto Dal Molin? – chiede Michele Bertucco, presidente regionale di Legambiente – ciò che si è verificato in queste ultime settimane, dal ritrovamento di alcuni reperti archeologici alle dinamiche della falda acquifera, dal taglio di innumerevoli piante di grosse dimensioni al dissesto degli argini, suggerirebbe a chiunque una attenta valutazione delle conseguenze sul ciclo delle acque superficiali e profonde dell’alta pianura vicentina e delle eventuali ripercussioni negative sul territorio e sulla città”. Inoltre, – prosegue Bertucco – la Valutazione di Incidenza Ambientale, redatta alla fine del 2007, prevedeva obbligatoriamente la posa di piezometri per il controllo della falda, il monitoraggio dei principali parametri ambientali e la comunicazione dei dati alle istituzioni ed alla cittadinanza, anche durante tutta la fase di cantiere. Come mai tale obbligo non è stato rispettato?
“Come associazione impegnata nella tutela di interessi diffusi – prosegue Valentina Dovigo del circolo di Vicenza – ribadiamo che gli enti locali interessati ed i cittadini, già privati della Valutazione di Impatto Ambientale, hanno tutto il diritto di conoscere la reale portata e le cause dei problemi che si stanno manifestando, hanno diritto alla salvaguardia del patrimonio naturale ed artistico di pregio presente nel loro territorio, ma ancor di più hanno diritto all’attivazione di tutte le misure concrete disponibili per prevenire il degrado ambientale e qualsiasi danno di qualsiasi entità”.
Per questo, conclude Legambiente Veneto, chiediamo ai candidati alla presidenza della Regione Veneto di assumersi degli impegni precisi sulla vicenda Dal Molin e in particolare:
· di coordinare, assieme agli enti locali competenti, un’analisi puntuale degli impatti generati dalla realizzazione della base sul tessuto urbanistico e sulla qualità ambientale della città, compresi la stima di tutte le emissioni inquinanti ed il conteggio dei consumi di risorse previsti;
· di garantire l’osservanza delle prescrizioni e l’attivazione di tutti i controlli e monitoraggi previsti dalla Valutazione di Incidenza Ambientale;
· di istituire, di concerto con il Commissario di Governo, un Osservatorio, costituito da rappresentanti degli enti titolari di specifiche competenze e da esponenti delle associazioni cittadine, che sia sede di confronto tecnico ed approfondimento delle problematiche ambientali e sanitarie di più alta conflittualità.
Rovigo, 18 febbraio 2010
LEGAMBIENTE VENETO
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