Salva l’acqua
Campagna regionale contro la privatizzazione dell’acqua
Il Governo impone per decreto che i cittadini e gli Enti Locali vengano espropriati di un diritto e di un bene comune com’è l’acqua per consegnarlo nelle mani dei privati e dei capitali finanziari. Ciò avviene sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali alle richieste della Commissione Europa mentre non esiste nessun obbligo e le modifiche introdotte per sopprimere la gestione “in house” contrastano con i principi della giurisprudenza europea.
Nonostante sia oramai sotto gli occhi di tutti che le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo abbiano prodotto esclusivamente innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un aumento costante dei consumi, si continua a sostenere che mercato e privati siano sinonimi di efficienza e riduzioni dei costi. Per queste ragioni invitiamo le amministrazioni locali ad adottare una proposta di deliberazione consiliare che garantisca nuovi scenari certi e trasparenti per una gestione pubblica, sostenibile e solidale del bene acqua e il blocco di qualsiasi tipo di speculazione sulla risorsa acqua. I Comuni potranno così riappropriarsi della podestà sulla gestione dell’acqua tramite il riconoscimento dell’acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Articolo 15 D.L. 25/09/2009, N.135 – Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee Lettera ai comuni Delibera tipo