Comunicato stampa Curtarolo, 9 luglio 2022
Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire
Brenta senza allarmi ma la siccità incide
Tappa conclusiva oggi a Curtarolo per la seconda edizione della campagna itinerante di Legambiente Veneto dedicata alla cura dei fiumi
Tappa conclusiva a Curtarolo (PD) per la campagna itinerante di Legambiente Veneto “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire” realizzata in collaborazione con ARPAV.
Anche quest’anno I parametri osservati dalla campagna di Legambiente sono il famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque e di cui oggi Legambiente diffonde i risultati riguardanti il fiume Brenta - e Ftalati e Glifosate che saranno comunicati in un report conclusivo a fine anno. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura, mentre gli Ftalati sono una famiglia di sostanze chimiche organiche di sintesi impiegate come agenti plastificanti, riconducibili quindi alla degradazione delle plastiche.
Nei 5 punti monitorati dai nostri volontari nel fiume Brenta, per i parametri di escherichia coli, nessuno supera il valore di 1000 (MPN/100ml). Nella norma anche i campioni di acqua prelevata nel canale Brentella.
Secondo ARPAV, dai monitoraggi effettuati nel 2020, lo stato chimico del Brenta è risultato Buono in tutti i corpi idrici monitorati tranne che nel canale Piovego e nei 2 corpi idrici terminali dell’asta del fiume Brenta, a valle della connessione con il canale Piovego, in cui sono stati rilevati superamenti della concentrazione media annua di PFOS. Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati 3 superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per gli erbicidi Nicosulfuron e AMPA, prodotto di degradazione del Glifosate. In circa il 63% delle stazioni di monitoraggio il livello dei nutrienti è risultato Buono o Elevato.
“La fotografia del fiume Brenta che abbiamo scattato – dichiara Francesco Tosato Portavoce di Operazione Fiumi - sul fronte della depurazione può indurre ottimismo nonostante molteplici ragioni debbano essere approfondite, a partire dalle conseguenze della siccità che stiamo affrontando in questi mesi” .
È questo il messaggio che da Curtarolo ribadisce oggi Legambiente, riferendosi non solo al Brenta ma a tutti i fiumi presi in esame nel corso di questa seconda edizione della campagna Operazione Fiumi, grazie alla quale, pur avendo riscontrato minori criticità rispetto all’anno precedente, Legambiente vuole tenere alta l’attenzione sullo stato di salute dei fiumi e contribuire alla raccolta di dati da mettere a disposizione della comunità scientifica.
Con la tappa odierna si conclude la seconda edizione della campagna itinerante di Legambiente Veneto che ha visto il coinvolgimento di 50 giovani volontari di Legambiente provenienti da tutta la regione, che nel mese di maggio suddivisi in 15 squadre sono stati impegnati in 8 giornate di campionamento per un totale di 150 campioni raccolti in 50 punti nei 9 corsi d’acqua presi in esame.
Per il batterio Escherichia Coli, il cui limite normativo agli scarichi degli impianti è di 5000 (MPN/100ml) e la cui presenza già sopra le 1000 (MPN/100ml) porta alla possibilità di porre delle restrizioni per un uso irriguo delle acque, sono infatti stati riscontrati valori fuori norma nel 20% dei campioni analizzati nel corso del mese e mezzo di campagna itinerante, di cui 2 punti con valori superiori a 5000. Nei fiumi della nostra regione pertanto 1 punto campionato ogni 5 è risultato fuori legge sul fronte della depurazione.
“I risultati dei monitoraggi eseguiti nel 2022 sono figli anche della grave crisi idrica che ha colpito l’Italia, in particolare nell’area settentrionale del Paese – dichiara Andrea Minutolo Responsabile Scientifico Legambiente Nazionale presente oggi per la conclusione della campagna – infatti se da una parte l’assenza di piogge ha permesso agli impianti di depurazione di non avere problemi di sversamenti dovuti allo scarico del troppo pieno come invece avviene spesso a seguito degli improvvisi rovesci temporaleschi estivi, dall’altra anche il reticolo secondario è andato in sofferenza idrica e probabilmente nelle aste fluviali principali c’è stato minor apporto combinato di batteri microbiologici dal reticolo idrografico limitrofo. Garantire una buona qualità e quantità delle acque sotterranee e superficiali rimane sempre l’obiettivo principale da perseguire per poter poi gestire in maniera sostenibile questa importantissima risorsa”.
“La drastica riduzione di portata del fiume conseguente alla siccità di quest’anno sta rendendo evidente anche ai più distratti l’importanza vitale del fiume per tutta la nostra comunità – conclude Orio Scanferla, Presidente del Circolo Legambiente Medio Brenta – alla luce di questa rinnovata attenzione e sensibilità riteniamo fondamentale ribadire che il corso d’acqua va considerato non solo per la sua naturale funzione idraulica ma per il suo ecosistema complessivo: la rete di habitat, la ricca biodiversità connessa, le tante funzioni ecosistemiche devono essere tutte tenute in considerazione nelle scelte e nella pianificazione del decisore pubblico, a tutti i livelli di governo del territorio. La salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente, pertanto per garantire salute e benessere ai cittadini dobbiamo perseguire anche la salute dell’ambiente”.
Legambiente Veneto pubblicherà a fine i dati raccolti relativamente agli inquinanti chimici a Ftalati e Glifosate in un rapporto conclusivo della campagna consultabile sul sito www.legambienteveneto.it
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